Politiche della famiglia e conciliazione vita lavoro, via al “Famiy Audit”

Il dipartimento per le Politiche della famiglia del ministero per la Cooperazione internazionale, integrazione e Politiche per la famiglia ha indetto l’avvio su base nazionale della sperimentazione dello standard “Family Audit”, strumento di gestione per realtà lavorative, che tende all’adozione di politiche del personale orientate al benessere dei dipendenti e delle loro famiglie.

La sperimentazione riguarderà cinquanta organizzazioni provenienti da tutto il territorio nazionale

Il progetto “Family Audit”, parte dalla Provincia autonoma di Trento, titolare per l’Italia dello standard, e verrà sviluppato in via sperimentale da ora sul territorio nazionale grazie ad un protocollo di intesa siglato lo scorso 26 0ttobre tra il dicastero e l’amministrazione provinciale. 

Si tratta di uno strumento che permette allo stesso tempo di adottare e di certificare politiche del personale orientate al benessere del lavoratore e che, attraverso la partecipazione dei lavoratori stessi, permette di sviluppare una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa. Un sistema di management che mette a disposizione dell’organizzazione un team di esperti, una piattaforma informatica e delle Linee Guida.

Le organizzazioni che intendono aderire alla sperimentazione dovrano impegnarsi ad utilizzare la piattaforma informatica Family Audit messa a disposizione dall’ “Agenzia per la famiglia la natalità e le politiche giovanili” della Provincia Autonoma di Trento, e impegnarsi a rispettare lelinee guida che disciplinano la struttura organizzativa e il processo del Family Audit, i ruoli e i compiti dell’Ente di certificazione, del Consiglio dell’Audit e delle organizzazioni che applicano il processo.

Per quanto riguarda gli oneri relativi alla sperimentazione, le organizzazioni comparteciperanno alla sperimentazione sotto il profilo finanziario, secondo quanto previsto dal documento di impegno, in misura differente a seconda della fascia dimensionale in cui si collocano.

Per presentare la propria candidatura le organizzazioni interessate, entro il 21 aprile 2012, dovranno inviare al dipartimento per le Politiche della famiglia raccomandata con avviso di ricevimento o comunicazione tramite posta elettronica certificata.
Indirizzo per l’invio postale: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia, Ufficio I – Politiche per la conciliazione, comunicazione e gestione, Via della Mercede, 9, 00187 – Roma.

Ricordiamo che saranno ammesse alla sperimentazione cinquanta organizzazioni, tra private, pubbliche e pubbliche amministrazioni.
La selezione tra i candidati “avverrà in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, “in modo da garantire la presenza di almeno due organizzazioni per ciascuna regione e provincia autonoma, e di almeno tre organizzazioni riconducibili a ciascuna delle tre seguenti fasce dimensionali:

  • a) fino a 15 occupati;
  • b) da 16 a 100 occupati;
  • c) oltre 100 occupati.

[Fonte: Governo]